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Armenia

Tour Culturali in Armenia 2019
Introduzione

L’Armenia è uno Stato eurasiatico indipendente del Caucaso meridionale, con capitale Erevan. Il nome ufficiale è Repubblica di Armenia.

L’Armenia confina con la Turchia ad ovest, la Georgia a nord, l’Azerbaigian e la repubblica de facto del Nagorno Karabakh ad est, l’Iran e l’exclave azera del Nakhchivan a sud. È quindi uno stato senza sbocco al mare.

Un viaggio  in Armenia è come un salto reale nel passato  a contatto con una realtà rurale ancora segnata dai ritmi delle stagioni e dalla cultura dell’essenziale. Un paesaggio di pietra e di simboli che il Cristianesimo ha plasmato nella piccola regione ai piedi dell’Ararat, la montagna più alta e più famosa della storia biblica. Acque e sorgenti, fiumi e percorsi antichi hanno segnato un territorio di passaggio tra Europa e Asia. L’ospitalità in famiglia facilita la relazione con la vita quotidiana e una Storia antichissima.

La storia

Secoli dopo i conflitti con la civiltà degli Ittiti, il primo impero armeno fu la civiltà di Urartu, che fiorì nel Caucaso e nell’Asia Minore orientale tra l’800 a.C. e il 600 a.C. Nel I secolo a.C., durante il regno di Tigrane II d’Armenia, l’Armenia costituiva un impero regionale che si estendeva dalle coste del mar Nero al mar Caspio e a quelle del Mediterraneo, ma nel 66 a.C. venne sconfitta dai Romani guidati da Pompeo; da quella data fu per secoli una delle poste in gioco prima fra Romani e Parti e poi fra Bizantini e Sasanidi.

Nel 301 l’Armenia fu il primo stato al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato, precedendo così di alcuni decenni l’impero romano, e con Gregorio Illuminatore istituì la propria Chiesa Apostolica Armena, che si separò dalle altre chiese cristiane dopo il Concilio di Calcedonia del 451. Con il succedersi delle dinastie e delle occupazioni di parti, romani, arabi (dal 645), mongoli e persiani, lo stato armeno fu notevolmente indebolito.

Quando l’Armenia fu di nuovo un regno indipendente (884-1045), visse un rinascimento culturale, politico ed economico. Venne fondata una nuova capitale, Ani, ora in Turchia. Con la costruzione di Ani, l’Armenia divenne una popolosa e prospera nazione che ebbe influenza politica sulle nazioni vicine. Sebbene la nativa dinastia dei Bagratidi, alla quale gli Arabi avevano affidato la corona d’Armenia, si trovasse in circostanze favorevoli, il sistema feudale indebolì gradualmente il paese erodendo il sentimento di lealtà nei confronti del governo centrale.

Nel 1071, dopo la sconfitta di Bisanzio da parte dei Turchi Selgiuchidi guidati da Alp Arslan nella Battaglia di Manzikert, anche l’Armenia Maggiore venne conquistata. Migliaia di famiglie cristiane, guidate da un familiare dell’ultimo re di Ani, lasciarono l’Armenia e si insediarono in terre straniere, come la Cilicia. La situazione diede ai Curdi l’opportunità di espandersi nel territorio dell’Armenia in Anatolia. Dal 1080 al 1375, il centro politico della nazione armena si spostò verso sud, come Regno Armeno di Cilicia, con i suoi stretti legami con gli Stati crociati, primo fra tutti la contea di Edessa, per i comuni interessi anti-bizantini ed anti-islamici; finché i Mamelucchi d’Egitto non lo conquistarono.

Nel 1454, un anno dopo la conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II, l’impero ottomano e la Persia dominata dai Safavidi si spartirono la regione. Il Sultano invitò l’arcivescovo armeno a stabilire un patriarcato a Costantinopoli. Gli armeni di Costantinopoli divennero una componente rispettabile della società ottomana, mentre gli altri armeni subivano le angherie dei vari pascià e bey e pagavano esosi tributi imposti dalle tribù curde.

Tra il 1813 e il 1828 il territorio che corrisponde all’attuale Armenia (i khanati di Erevan e Karabakh) furono temporaneamente annessi all’Impero russo. In seguito alle guerre Russo-Turche (1828-1829) l’Impero ottomano cedette una parte del territorio armeno all’Impero Russo. Nel XIX e XX secolo le ambizioni della Russia di penetrare nel territorio armeno erano legate all’obiettivo di trovare uno sbocco sul Mar Mediterraneo. Nonostante le riforme di Abdul Mejid I nel 1839, la situazione degli armeni ottomani cominciò a peggiorare (Massacri hamidiani del 1895-96) rendendo gli armeni sempre più filo-russi e infidi per gli ottomani.

Negli ultimi anni dell’Impero ottomano (1915-1923), molti armeni residenti nell’Anatolia orientale (che erano perciò chiamati dai loro connazionali “armeni occidentali”) furono sterminati in quello che è stato successivamente definito il “genocidio armeno”. A questo proposito, mentre gli armeni e l’opinione pubblica mondiale ritengono che si sia trattato effettivamente di un genocidio sostenuto e organizzato dalle autorità ottomane, i turchi affermano che tale strage fu dovuta ad un guerra civile accompagnata dalla carestia e dalle malattie. Secondo le stime, le vittime oscillano fra 200.000 e 1.800.000 persone. Attualmente il genocidio viene commemorato dagli armeni di tutto il mondo il 24 aprile.

Nel corso della Rivoluzione Russa, nel settembre 1917 si tenne la convenzione di Tiflis (Tbilisi), in cui si elesse un Consiglio Nazionale Armeno. Tuttavia, la firma del patto russo-ottomano del 1º gennaio 1918 permise al pascià Vehib di attaccare la nuova Repubblica Federale Democratica Transcaucasica, cui dal 28 maggio succedette la Repubblica Democratica di Armenia (o “Prima Repubblica Armena”), con l’appoggio di irregolari curdi e successivamente dei Tatari dell’Azerbaigian. Benché l’Armenia occidentale fosse riconosciuta come parte della Repubblica di Armenia nel Trattato di Sèvres (10 agosto 1920), la sconfitta militare contro i Turchi (Trattato di Alexandropol, il 2 dicembre 1920) e la successiva invasione da parte delle truppe bolsceviche russe (29 novembre – 4 dicembre 1920) costrinsero il 4 marzo 1922 l’Armenia ad entrare a far parte della Repubblica Transcaucasica, una delle repubbliche dell’Unione Sovietica, la quale l’11 settembre firmò il Trattato di Kars, con cui cedeva alla Turchia ulteriori territori armeni. Solo nel 1936 fu costituita la Repubblica socialista sovietica armena.

L’Armenia dichiarò la sua indipendenza dall’Unione Sovietica il 21 settembre 1991. Negli ultimi decenni il paese è stato impegnato in un lungo conflitto con l’Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh, un’exclave armena in territorio azero che fu assegnata al governo di Baku da Stalin. I due stati si sono affrontati nel 1988 per il controllo dell’enclave, conflitto che è esploso a seguito dell’indipendenza di entrambi i paesi avutasi con la dissoluzione dell’URSS (1991). Nel maggio 1994, con la proclamazione del cessate il fuoco, le autorità armene controllavano non solo l’intero Nagorno-Karabakh ma anche una porzione di territorio etnicamente azero. Le economie di entrambi gli stati hanno sofferto a causa della guerra, soprattutto per via dei reciproci blocchi commerciali.

Foto e Video
Info Utili

ORDINAMENTO DELLO STATO: La politica dell’Armenia si svolge in un quadro della repubblica democratica parlamentare rappresentativa. Fino alla transizione nell’aprile 2018 la costituzione armena aderiva al modello della repubblica semi-presidenziale. Secondo l’attuale Costituzione dell’Armenia, il Presidente è il capo dello Stato che svolge funzioni di rappresentanza in gran parte, mentre il Primo Ministro è il capo del governo ed esercita il potere esecutivo. Il potere legislativo è conferito al parlamento unicamerale chiamato anche Azgayin Zhoghov o Assemblea Nazionale.

GEOGRAFIA: L’Armenia è un piccolo territorio con una superficie di 29.808 kmq chiuso fra la Turchia a Sud e ad Ovest, l’Iran a Sud, l’Azerbaigian a Est e la Georgia a Nord. Prevalentemente montuoso, è costituito da altopiani che si prolungano nell’Armenia Turca e sono disseminatati di vulcani spenti, il più alto è l’Aragac 4090 metri. Un terzo della superficie è rocciosa e quasi la metà delle terre è utilizzata per il pascolo.

CAPITALE: Yerevan, la capitale, si trova a 1000 m di altitudine, fu fondata nel 783 a.C. ed è rimasta un piccolo centro di scarsa importanza fino alla prima guerra mondiale, quando fu eletta capitale dell’Armenia prima indipendente e poi sovietica.

LA BANDIERA DELL’ARMENIA: La bandiera dell’Armenia consiste di tre bande orizzontali di uguali dimensioni. I colori sono (partendo dall’alto): rosso, blu e arancio. Esistono molte interpretazioni sul significato dei colori, ma la più accettata è quella dove il rosso simboleggia il sangue versato dagli armeni nella difesa della propria nazione, il blu il cielo e l’arancio la terra fertile del paese.

POPOLAZIONE: La popolazione è di circa 3.000.000 abitanti, composta per la maggior parte da armeni, il gruppo etnico che ha popolato l’Anatolia e il sud del Caucaso per oltre 3.500 anni, che costituiscono il 98% della popolazione; il resto comprende curdi, russi e altri gruppi presenti in percentuali molto basse.

LINGUA: La lingua ufficiale è l’armeno di origine indoeuropea. Nel paese sono diffuse diverse minoranze linguistiche e gran parte della popolazione armena parla come seconda lingua il russo.

RELIGIONE: Circa il 95% degli armeni appartiene alla Chiesa Apostolica Armena, che professa un cristianesimo di tipo monofisita, orientale e non-calcedoniano. Fortemente conservatrice e ritualistica vanta una tradizione antichissima, che risale al III secolo d.C. L’Armenia è infatti considerata la prima nazione al mondo ad aver adottato, nel 301, il Cristianesimo come religione ufficiale, con minoranze di cattolici, protestanti, musulmani e testimoni di Geova.

DOCUMENTI: Dal 2013 non è necessario alcun Visto per entrare in Armenia. E’ necessario essere muniti di regolare passaporto con una validità di almeno 6 mesi.

DISPOSIZIONI SANITARIE: Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese. Consigliamo di portare con sé i medicinali personali, un piccolo pronto soccorso. Importante è non bere acqua che non sia imbottigliata e sigillata.

TRASPORTI AEREI E AEROPORTI: L’aeroporto internazionale di Yerevan-Zvartnots si trova 10 km a ovest della capitale Yerevan ed è stato costruito nel 1961.

TRASPORTI TERRESTRI: Trasporti in generale vengono assicurati da pulmini o auto private. La rete ferroviaria è molto limitata, nella capitale Yerevan esiste una metropolitana efficiente ed economica. Le strade non sono sempre in buone condizioni, specialmente durante l’inverno.

TASSE AEROPORTUALI: Non sono previste tasse aeroportuali in partenza dall’Armenia. Tuttavia le autorità locali possono cambiare senza preavviso tale procedura.

NORME DOGANALI: I controlli doganali sono severi, non è permesso esportare valuta superiore a quella dichiarata in entrata, né banconote nazionali. Vi è un’apposita regolamentazione per l’importazione di gioielli e di valuta. In caso di acquisto di tappeti o di altri oggetti antichi (oltre i 50 anni), occorre farsi rilasciare la certificazione per l’esportazione corredata dalla foto dell’oggetto da esportare.

VALUTA: Il Dram (Codice Moneta: AMD) è la moneta dell‘Armenia e si suddivide in 100 luma. La parola Dram si traduce con Dracma in italiano. In circolazione ci sono monete da 10, 20, 50, 100, 200 e 500 dram. Le banconote hanno un valore nominale di 1.000, 5.000, 10000, 20.000, 50000 e 100.000 Dram.

1 Euro = 547 Dram

1 Dollaro USA = 480 Dram

dati indicativi – aggiornamento Settembre 2018

FUSO ORARIO:  L’Armenia è 4 ore avanti rispetto al meridiano di Greenwich. La differenza oraria tra Italia e Armenia è di + 3 ore. La regolazione dell’ora legale, Armenia Summer Time (AMST), è stata interrotta nel 2012.

CLIMA: Il paese ha un clima continentale, caldo e secco d’estate e molto freddo d’inverno. Le precipitazioni sono quasi inesistenti e sono comunque concentrate nei mesi di aprile, maggio e ottobre. L’autunno (settembre – ottobre) è probabilmente la stagione più indicata: durante il giorno spira una brezza balsamica, le notti sono fresche e i paesaggi hanno colori molto suggestivi.

ABBIGLIAMENTO: È consigliabile un abbigliamento sportivo, scarpe comode, qualcosa di pesante per le serate in aree montane, anche in estate. La tecnica dell’abbigliamento a strati (capi leggeri e di medio peso da indossare, se necessario sovrapposti) consente di adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni o agli imprevisti climatici del momento.

UFFICI: Le banche sono aperte dalle 09,00 alle 17,00. Gli uffici di cambio restano aperti fino alla mezzanotte di tutti i giorni.

PESI E MISURE: In Armenia vige il sistema metrico decimale.

ELETTRICITA’: 220 volt. È consigliabile portare con sé un adattatore; le prese sono generalmente a due poli.

TELEFONO: Per telefonare in Italia dall’Armenia il prefisso internazionale è 0039 + prefisso e numero richiesto. Il prefisso per telefonare in Armenia dall’Italia è 00374 +2 per chiamare Yerevan.

CIBO E BEVANDE: La cucina armena ha una tradizione molto antica, offre una ricca combinazione di differenti sapori e aromi ed è caratterizzata da una grande varietà di spezie, carni, verdure, pesce e frutta. Numerosi sono gli antipasti, dalla carne speziata ai piatti di verdure, dove si fa gran uso di lenticchie e melanzane. Immancabili le foglie di vite ripiene di carne, riso e spezie. Prelibato il kashlama, l’agnello bollito. Molto diffusi sono anche i piatti a base di carne marinata, come la shish khebab, il pollo con riso. Ottime le trote provenienti dal lago Sevan. Tra i piatti a base di verdura, molto noto è il tabulé, un’insalata di frumento spezzato con prezzemolo e pomodori. Tra le zuppe, diverse sono le varianti con uso di yogurt. Le pietanze sono servite con diversi tipi di pane come il lavash (ripieno di formaggio) e il matnakash. Il Paese è anche famoso per i suoi vini e produce un  ottimo brandy. La birra locale viene prodotta sin dall’antichità. Il caffè è la conclusione naturale di ogni pasto; molto simile a quello turco, viene servito con torte, paste e biscotti.

FESTIVITA’:

  • 1-2 gennaio: il capodanno è la festa più importante dell’anno
  • 6 gennaio: il Natale ortodosso
  • 28 gennaio: festa dell’Esercito ameno
  • 8 marzo: festa della donna
  • 7 aprile: festa della mamma
  • 24 aprile: giorno della commemorazione delle vittime del genocidio
  • 9 maggio: anniversario della vittoria della seconda guerra mondiale
  • 28 maggio: anniversario della proclamazione della prima Repubblica Armena
  • 5 luglio: giornata della Costituzione
  • 21 settembre: giornata dell’Indipendenza
  • 7 dicembre: giornata di commemorazione delle vittime del terremoto del 1988

In Armenia viene festeggiata anche la Pasqua ortodossa, il cui calendario di svolgimento cambia di anno in anno.

MATERIALE FOTOGRAFICO: E’ consigliato rifornirsi in Italia di tutto il materiale occorrente: pellicole, pile, flash, schede di memoria non sempre facilmente reperibili oppure molto più costosi. Sarà utile portare con sé un semplice sacchetto di plastica per proteggere gli oggetti da polvere o umidità.

COSA COMPRARE:  Il legno intagliato, oggetti in pietra, lino e tessuti lavorati a mano, sono prodotti di buona qualità a ad un costo contenuto. Durante il fine settimana, a Yerevan, nel parco di fronte al teatro, si tiene uno dei due mercati d’arte e artigianato della città, dove è possibile trovare una grandissima varietà di oggetti interessanti, dalle icone ai gioielli, dalle vecchie medaglie sovietiche ai tappeti intrecciati a mano.

MANCE: Le mance non sono obbligatorie, ma è pratica comune lasciare una mancia a guide, camerieri facchini e autisti. Nel caso di viaggi di gruppo è abitudine creare una cassa comune che gestirà il Tour Leader o il gruppo stesso.

LETTURE CONSIGLIATE:
La vera storia del Mussa Dagh di Flavia Amabile e Marco Tosatti (Guerini e Associati, Milano) Descrive l’eroica e tragica resistenza degli armeni all’ordine di deportazione turco del 1915.
Le mele dell’immortalità di Sonya Orfalian (Guerini e Associati, Milano 2000)
Una raccolta di racconti e fiabe armene che ci aiutano a comprendere la storia e i valori di un popolo sospeso tra oriente e occidente.
Le terre di Nairì. Viaggi in Armenia di Pietro Kuciukian (Guerini e Associati, Milano 1994) Il racconto di tre viaggi che evidenziano momenti diversi della storia di questo popolo tormentato: l’Armenia straziata dal terremoto del 1988, quella dalla storia millenaria e sfortunata ritrovata dall’autore in sella a una motocicletta, e infine l’Armenia indipendente nata dalla dissoluzione dell’impero sovietico e già lacerata da scontri etnici. Il medesimo autore ha pubblicato, nel 1998, presso lo stesso editore Dispersi. Viaggio fra le comunità armene nel mondo.

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